Quante volte lo abbiamo detto, scritto, urlato a gran voce? La prevenzione, spesso, è meglio della cura. Spesso, certo, non sempre, ma quando riguarda l’udito dei bambini, prevenzione e cura vanno di pari passo. Sono infatti due facce della medesima medaglia, delicata perché si parla di piccoli in tenera età, a cui capita purtroppo di soffrire di problemi uditivi.
Un recente studio ha riscontrato che 5 su 1000 soffrono di problemi uditivi sin dalla nascita, che purtroppo si ripercuotono negli anni successivi e ne possono mutare la comunicazione. Un bambino che soffre di problemi uditivi ha subito bisogno di un supporto, di una cura che non ne vada ad intaccare lo sviluppo del linguaggio. Il suo futuro discorso, infatti, può dipendere da una tempestiva riabilitazione uditiva: distinguere i suoni, riconoscere il discorso per poi svilupparne uno tutto ‘suo’ negli anni successivi. Entrare in sintonia con i suoni dell’ambiente, creato, sviluppato e gestito dai genitori, può essere una chiave importante.
Un consulente audioprotesista, in questo senso, saprà non solo offrire il giusto supporto al bambino, ma saprà anche dare man forte i genitori che potrebbero spaventarsi quando si accorgono di un deficit uditivo del proprio bambino. Prevenire, dunque, e curare. La cura spesso spetta al medico, ma il consulente può fungere da ‘ponte’ per la corretta gestione del problema.
E l’apparecchio acustico? Indossarlo per un bambino che fa rientra nella cerchia di piccoli con problemi del ‘sentire’, indossarlo: questo è infatti in grado di rendere chiaro ogni suono, di dare un senso al mondo intorno a sé, senza smorfie di incomprensioni. Il sorriso aiuta a sorridere e se un bimbo mostra i suoi neonati dentini in segno di felicità per essere riuscito a sentire, anche il genitore o l’interlocutore davanti a lui, sorriderà. E’ ovvio che, a seconda della gravità della perdita uditiva, un consulente audioprotesista, in collaborazione con un medico specialista, saprà consigliare l’uno o l’altro apparecchio e ‘guidare’ al corretto funzionamento.
Niente tabù, soltanto un’efficace assicurazione sul linguaggio dei bambini. Esporlo anche a continui suoni o ovviamente voci può essere una chiave per indagare più a fondo sulla perdita uditiva di un bambino: in questo modo e con svariate modalità saprà distinguere, selezionare, inconsciamente nel presente, consciamente per il suo futuro, da ‘riscrivere’ anche insieme ad un consulente audioprotesista. Ritorneremo ancora su questo argomento nel corso dei mesi, ritenuto dai nostri esperti di primaria importanza.

Alfredo Marotta Social media