Sappiamo bene quanto sia importante per la nostra esistenza l’udito: quando funziona male ce ne accorgiamo e ci rivolgiamo ad un consulente audioprotesista. Ma la sua importanza non si limita al singolo caso, al problema temporaneo o anche a quello che si protrae nel tempo, bensì il suo funzionamento accompagna e supporta l’individuo fino a pochi attimi prima della sua morte. Secondo uno studio pubblicato su Scientific Reports l’udito è infatti l’ultimo senso ad abbandonarci.
Gli studiosi affermano che poco prima di morire, quando gli altri sensi oramai non rispondono più agli impulsi esterni, né sono in grado di generarli, l’essere umano è in grado di sentire, perlopiù suoni e voci. Secondo lo studio infatti esistono dei segnali elettrici cerebrali che si attivano quando il cervello riconosce dei suoni in sequenza ripetitiva. Uno degli studiosi che ha condotto la ricerca, inoltre, afferma che è veritiera la tesi di medici ed infermieri, secondo la quale l’uomo, agli sgoccioli della sua esistenza terrena, riesca ad ascoltare e spesso anche a capire le parole dei propri cari.
Una ricerca che quindi ne conferma altre che si sono succedute negli anni e che incentravano il proprio focus sull’udito, l’ultimo senso ad abbandonarci in questa vita. Le sensazioni uditive ricoprono dunque un ruolo chiave in ognuno di noi, regalandoci gli ultimi istanti di vita terrena.

Alfredo Marotta, Social Media